“Le città come i sogni sono costruite di desideri e di paure. La città non dice il suo passato, lo contiene come le linee d’una mano, scritto negli spigoli delle vie, nelle griglie delle finestre, negli scorrimano delle scale, nelle antenne dei parafulmini, nelle aste delle bandiere, ogni segmento rigato a sua volta di graffi, seghettature, intagli, svirgole.”
Italo Calvino – le città invisibili
Oggi, la classica dicotomia centro-periferia, non è più sufficiente per comprendere la complessità urbanistica di una città come Roma, ed è nelle periferie che va emergendo una nuova identità della metropoli, sempre meno condensata nel centro ma estesa in aree più vaste e ben al di fuori dell’anello ferroviario, con caratteristiche e politiche abitative e sociali definite e spesso discutibili.
La periferia romana non contempla più solo le vecchie borgate e i quartieri sorti a ridosso del boom dell’edilizia popolare. C’è anche una nuova e ormai sempre più diffusa tipologia di periferia contemporanea, che prova a rinverdire il concetto di vivere ai margini della Capitale con nuovi modelli sociali e abitativi. Alloggi apparentemente di alto livello, legati a consorzi e a promesse di servizi e viabilità, spesso disilluse, attirano da tempo nuovi nuclei familiari alla ricerca, voluta o necessaria, di una vita di città più accessibile.
Molti di questi quartieri sono spesso sconosciuti agli stessi abitanti della città, che ne conoscono a volte solo il nome o l’uscita sul grande raccordo anulare. Tante piccole città spesso nascoste agli stessi cittadini. La periferia si nasconde come può o vuole: dal traffico, dal caos, dal centro, dagli stessi vicini di quartiere, con muri, alberi, staccionate, aiuole. Si nasconde dagli attacchi dei luoghi comuni che le vogliono sguaiate, prive di bellezza, banali. Le cure spettano spesso agli stessi abitanti, ai comitati di quartiere. Oppure alla natura, che appena può, si riprende i suoi spazi, nascondendo l’uomo e quel che abbandona, dopo aver costruito… o distrutto.
Le foto sono state realizzate tra il 2020 e il 2023 in collaborazione con Itinerari Metropolitani.