Nel lontano sud-est dell’Estonia, guardando l’anima russa dal di qua del lago Peipsi, si incontra la regione politicamente non riconosciuta di Setomaa. Il regno di Setomaa viene auto-proclamato nel 1994 dai Seto, il suo popolo nativo di origine ungro-finnica, con l’obiettivo di riaffermare un’identità che ora più che mai ha bisogno di essere preservata e che, nel corso dei secoli, ha visto cambiare bandiere e spostare confini come tessere di un puzzle, ad oggi ancora senza soluzione. L’elemento che più di tutti distingue i Seto è una cultura fortemente identitaria e legata ad antiche tradizioni e usanze autoctone. Se il folklore, la lingua e la religione sono elementi che fungono da collante in molte comunità, tutto ciò nel regno dei Seto assume la forza di una missione: un tesoro inestimabile da salvaguardare per le generazioni future. Attualmente, infatti, sono circa 10.000 i Seto nel mondo, 4000 nella regione estone e 3000 in Russia, circa la metà della popolazione stimata nel XX secolo.
Oggi il futuro dei Seto appare molto incerto e si punta tutto sui giovani, molti dei quali emigrati, e sulla loro volontà di rientrare e portare avanti una cultura antica che è anche identità di popolo. Le occasioni di festa, tra il sacro e profano, tra la solennità e la goliardia, diventano quindi momenti fondamentali in cui i Seto si si ritrovano e si raccontano all’esterno e alle nuove generazioni, cercando di preservare così, insieme, il loro futuro.
Questo lavoro vuole cercare di conoscere e raccontare il popolo Seto e il regno di Setomaa attraverso grandi e piccoli eventi di aggregazione, concentrandosi sui momenti, le ritualità e i costumi che caratterizzano questa meravigliosa cultura, e pone al centro il ruolo che hanno i più giovani nel cogliere la sfida di portare avanti una storia che merita ancora di essere raccontata.
Il lavoro è stato realizzato dal 2015 al 2019 ed è ancora in corso.
Il regno di Setomaa viene auto-proclamato nel 1994 dai Seto, il suo popolo nativo di origine ungro-finnica. Ogni anno il popolo dei Seto si riunisce per eleggere il proprio Re. La giornata è un’importante occasione di incontro rper perpetuare tradizioni e usanze che vanno via via scomparendo.
Il lago dei Ciudi, noto anche come lago Peipsi, è un vasto lago situato al confine fra l’Estonia e la Russia. Questa è la sponda estone, dal porto di Rapina, che si affaccia e incontra le acque russe. L’obbligo di visto con la vicina Russia è uno dei principali motivi di dispersione dei Seto.
Attualmente sono circa 10.000 i Seto nel mondo, 4000 nella regione estone e 3000 in Russia, circa la metà della popolazione stimata nel XX secolo. Molti sono i giovani, russi ed estoni, che partecipano attivamente durante le occasioni di festa.
I Seto sono di religione cristiana ortodossa. Ogni anno il giorno precedente al Paasapäiv, o Festa della Trasfigurazione, si tiene una processione verso il vicino lago, accompagnata da diversi fedeli. Padre Viktor, della chiesa di Obinitsa, è in attesa di benedire la croce nelle acqua del lago.
La processione precedente al Paasapäiv, o Festa della Trasfigurazione, tocca alcuni dei luoghi di culto e della comunità Seto nei pressi di Obinitsa. Partecipano sempre diversi fedeli tra cui diversi giovani e ragazzi.
In occasione della festa della Trasfigurazione, dopo la messa, tutti si riuniscono nel cimitero vicino per un pranzo in compagnia dei cari defunti.
I Seto e la popolazione locale vivono principalmente di agricoltura e turismo. Oggi il futuro dei Seto appare incerto: se i giovani continueranno ad emigrare è probabile che la
lingua originale (oggi nota come voro-seto) si estingua.
Nella chiesa ortodossa, il culto dei morti è particolarmente sentito. In occasione della festa della Trasfigurazione le tombe dei cari sono abbellite e curate in previsione del pranzo che si terrà dopo la messa.
Kostipäiv è il giorno dei caffè aperti a Setomaa. Un’ottima occasione per sbirciare nelle cascine di Seto e vedere come le persone vivono effettivamente dietro quelle porte alte. Qui Kevin Kerdt presso la fattoria della famiglia Kirsi.
I costumi popolari sono ancora molto utilizzati a Setomaa, e sono indossati in ogni giorno di celebrazione. Le donne dalla fattoria Kirsi, nei pressi di Meremäe, da generazioni tramandano costumi a tutti i componenti della famiglia e danno sfoggio di ricordi del passato in ogni angolo della casa.
Leelo, la tradizione polifonica del Seto, ha più di mille anni. È caratterizzato da un certo insieme di regole, ma anche l’improvvisazione è apprezzata. Spesso ad intonare e tramandare i canti sono le donne.
I giovani sono la principale scommessa dei Seto. Solo grazie alla passione e all’attaccamento che essi hanno per le proprie radici le tradizione secolari di Setomaa potranno sopravvivere.
Si ritiene che i Seto siano stati cristianizzati già nel X secolo, sebbene la maggior parte abbia iniziato ad adottare la fede dopo la costruzione del monastero di Pskov (ora in Russia) nel 15°secolo. Paasapäiv, o Festa della Trasfigurazione, è uno dei giorni più importanti dell’anno per i Seto.
Fa parte della cultura ortodossa, credo professato dai Seto, lasciare offerte di cibo in occasione di determinate celebrazioni.
Nella cultura Seto, i falò sono occasioni ricorrenti in cui i membri dei villaggi vicini si riuniscono e ballano intorno a un fuoco al ritmo dei leelo, i tradizionali canti polifonici dei dei Seto, dal 2009 aggiunti dall’UNESCO al suo elenco di cultura immateriale.
Il giorno del Regno (SETO KUNINGRIIK) è il culmine dell’anno a Setomaa. È una grande occasione di festa e d’incontro per i Seto di ogni regione, durante la quale sperimentare i canti, l’artigianato, la musica, la cucina Seto e rilassarsi con fanghi e saune itineranti, molto di moda in queste zone.
Oggi il futuro dei Seto appare quanto mai incerto. Molto dipenderà dalle decisioni dei giovani di emigrare o restare, dagli sforzi delle istituzioni locali e dalla possibilità che la Russia elimini l’obbligo di visto. Lo sviluppo del turismo culturale può aiutare ad arginare lo spopolamento.
I costumi popolari sono ancora molto apprezzati a Setomaa, questi sono indossati con orgoglio in ogni giorno di celebrazione. I principali colori del costume popolare di Seto sono bianco e rosso. Il rosso è il colore della vita, protegge dal male e dalla malattia, ad esempio dalla peste.
La sauna è un’attività molto in voga nei paesi del nord e non è inusuale vedere saune itineranti o che è possibile noleggiare durante particolari occasioni.
Anticamente, il portavoce dei Seto era il loro dio Peko, che ora riposa nelle grotte del monastero di Pskov. Oggi Peko parla al popolo attraverso il Re o ülemsootska. Aare Hõrn è l’attuale Re. Qui chiude la processione che precede la festa della Trasfigurazione.