I Sámi (sámit o sápmelaš in lingua autoctona) sono una popolazione indigena di circa 75.000 persone stanziata nella parte settentrionale della Scandinavia, in una vasta e piuttosto desolata area che si estende dalla penisola di Kola fino alla Norvegia centrale includendo anche le regioni più settentrionali della Finlandia e Svezia, principalmente nella regione della Lapponia. L’area, da loro chiamata Sápmi, è divisa quindi dalle frontiere di quattro stati: Norvegia (40.000 sami), Svezia (20.000), Finlandia (7.000) e Russia (2.000).
I Sámi sono una delle popolazioni indigene rimaste al mondo con lingua, cultura e costumi diversi dalle società in cui vivono. Mantengono fortemente una loro cultura identitaria, pur integrandosi perfettamente negli stati dove risiedono. Abbiamo percorso circa 3.000 km tra questi stati, ad esclusione della Russia, toccando le principali tappe e roccaforti della popolazione: partendo dalla Lapponia finlandese, salendo su verso il lago di Inari e lungo il fiume Teno, addentrandoci nella tundra sconfinata per arrivare a Karasjok, sede del parlamento e Kautokeino, residenza invernale prediletta, dove annualmente si svolge la fiera delle renne e con oltre il 90% della popolazione di etnia e lingua I Sámi sono una delle popolazioni indigene rimaste al mondo con lingua, cultura e costumi diversi dalle società in cui vivono. Mantengono fortemente una loro cultura identitaria, pur integrandosi negli stati dove risiedono. Siamo poi scesi verso la Svezia, passando per Hetta (Enontekio), Kiruna, Jokkmok, sede dell’annuale mercato Sami a febbraio. È durante l’inverno o in occasioni speciali come la Pasqua che si svolgono molte delle attività più importanti, nonostante il freddo e le temperature siderali. Al di là degli innumerevoli musei etnografici, piuttosto simili tra loro, non abbiamo avuto modo quindi di approfondire la conoscenza con usi e costumi e tradizioni dal vivo perché attualmente gran parte delle attività estive prevedono pacchetti turistici costosissimi e adventures ed experience vari da cui ci siamo tenuti lontani.
Queste foto raccontano quindi di un’assenza, di un mancato incontro, di una ricerca e un viaggio chilometrico per qualcosa che alla fine non abbiamo trovato di persona ma abbiamo riconosciuto e respirato ovunque. Briciole di pane che abbiamo seguito e hanno accresciuto la nostra curiosità di tornare, per riempire queste foto di volti e storie.
Jokkmokk durante la Seconda guerra mondiale fu un centro di transito per i rifugiati Sami provenienti dalla Norvegia. Ogni anno si tiene una fiera invernale durante la quale vengono venduti cibi e bevande tradizionali sami, si tengono gare di renne e manifestazioni culturali.
Kiruna è la più estesa municipalità d’Europa, ovvero il più grande comune d’Europa dove la cultura Sami è ancora molto radicata.
L’ abitazione tradizionale Sami era costituita o da una tenda portatile, costruita con pelle di renna, oppure da una capanna fissa e nonostante ad oggi la tradizione nomade sia meno radicata, è possibile trovare tali costruzioni ancora molto diffuse.
Sono molti i musei, soprattutto open air, dove respirare e conoscere la cultura Sami e curiosare tra le loro vecchie abitazioni ancora perfettamente mantenute. Qui, ad esempio, ci troviamo a Jukkasjärvi, una località del comune di Kiruna, nella contea di Norrbotten della Lapponia svedese.
Il tradizionale artigianato maschile Sami comprende principalmente coltelli e tazze realizzati con corno di renna e riccamente decorati. Il tradizionale artigianato femminile include invece tessuti e abbigliamento, bracciali e altri gioielli in fili di stagno finemente intrecciati, borse e anche i tipici cesti realizzati intrecciando radici di betulla.
L’artigianato sami (Sami slöjd) normalmente si divide in due categorie in base alla tipologia di materiale utilizzato ed è una importante fonte di sostentamento nonché diffusione delle proprie tradizioni.
I Sami credevano che la natura fosse dominata da forze soprannaturali chiamate halde (dal fin. haltia), ovvero degli “spiriti tutelari” o “custodi” che risiedevano nei boschi, nei laghi, ecc. Inoltre, in ogni villaggio (sita) vi era un luogo di culto dove si veneravano gli spiriti tutelari delle famiglie.
In aprile viene organizzata la tradizionale Ski Race, la maratona sugli sci più a nord del mondo, che segue gli antichi percorsi della posta dal villaggio di Hetta in Finlandia a Kautokeino in Norvegia.
Enontekiö. Anche se i Sami sono ormai quasi del tutto cristianizzati, minoranze sciamaniche e neosciamaniche sopravvivono ancora oggi.
Enontekiö, Iänudâh in sami di Inari, Eanodat in sami settentrionale, è un comune finlandese di 1.890 abitanti situato nella regione della Lapponia, a pochi chilometri da Kautokeino.
La strada che arriva a Kautokeino, la residenza principalmente invernale, è disseminata di tracce di insediamenti nomadi.
Per cultura e per necessità, il popolo Sami è sempre stato nomade, complice anche l’ambiente particolarmente inospitale.
Oltre al parlamento Sami, a Karasjok ha anche sede la biblioteca Sami.
Molte attività a Karasjok sono gestite dai Sami
Karasjok è considerata la capitale della Lapponia; hanno qui sede infatti il Parlamento Sami, la biblioteca e una radio in lingua sami. È presente anche un museo-parco che illustra le abitudini e le tradizioni del popolo Sami.
Karasjok in Norvegia è una delle capitali Sami, dove in particolare la popolazione si sposta nei mesi estivi
Inari – Aanaar in lingua Sami – dove su una popolazione di 6.800 persone, i Sami sono oltre 2.000 e dove c’è Sajos,il nuovo centro culturale nel villaggio di Inari e la sede del parlamento dei Sámi.